Pur ammettendo
irregolarità nelle procedure, attacca a testa bassa
“U Lengheru Neru”,
Il “Piccolo Segno” e “Italia Nostra”
Il contendere riguarda la
realizzazione del nuovo depuratore di Valle Marciana. Ci sono due
modi per reagire ad una critica su aspetti tecnici e responsabilità
politiche: ribattere sui contenuti entrando nel merito dei problemi;
oppure “spostare” la questione su chi esercita il diritto di
critica, sulla polemica, tentando di delegittimare le persone
attribuendo loro secondi fini.
Sembra che i papaveri
patinati della corrente più lealista dell’Amministrazione Mori
abbiano scelto questo secondo modo, condendo il tutto con abbondante
pressapochismo e supeficialità al fine di celare un’evidente
incapacità di ribattere sui contenuti determinata dalla non
conoscenza del problema. Inevitabilmente scadono nella
disinformazione più becera.
Tanto per fare chiarezza
e non chiacchiere, le Associazioni che contrastano l’opera hanno
tenuto un’assemblea cittadina proprio per entrare nel merito dei
problemi. Né l’Amministrazione, né tantomeno gli articolisti del
Corriere Tuscolano hanno partecipato. Perché? Poteva essere
un’occasione per confrontarsi, avviando un contraddittorio utile
per la Città; invece hanno preferito innescare una campagna di
disinformazione. Del resto quando si è a corto di argomenti si
demonizza, si delegittima l’avversario: tattica di basso profilo
culturale ed etico, caratteristico di una politica vecchia, logora e
inadatta che, come associazioni, intendiamo combattere strenuamente.
Questi paladini, che non
si sono mai sporcati le mani preferendo i vantaggi di rimanere
nell'ombra, come mai proprio ora strombazzano notizie inesatte e
fuorvianti? Come detto, inesistenti i rilievi di merito ma tante
inesattezze alle quali volentieri replichiamo.
Prima inesattezza: le
Conferenze di Servizio (che sono state tre e non una come affermato)
hanno sì il compito di assumere i pareri tecnici degli enti che
devono per legge dare questi pareri, ma non possono sostituirsi alle
prerogative esclusive dei Consigli Comunali quando questi sono
chiamati ad approvare progetti e/o varianti urbanistiche con delibera
consigliare. Dunque affermare che dopo la chiusura della Conferenza
di Servizio “i lavori di esecuzione del piano sono andati avanti
senza bisogno di ulteriori autorizzazioni e concessioni” significa
affermare una cosa che non risponde alla legge. Vero è proprio il
contrario.
Seconda inesattezza:
l'attuale Consiglio comunale non doveva semplicemente “correggere
un semplice errore di forma”, doveva discutere i contenuti tecnici
di un progetto inizialmente di 7 milioni di euro, arrivato poi a 37
milioni di euro, che tra l'altro prevedeva un nuovo depuratore a
servizio pressoché esclusivo di altri comuni visto che Grottaferrata
ne aveva già uno suo capace di soddisfare le esigenze presenti e
future dei suoi abitanti, causando per questo profondi disagi ai
cittadini. Non solo, ma per consentire ciò il Consiglio doveva, cosa
che ha fatto, approvare una variante urbanistica al PRG per
trasformare un'area di pregio vincolata in area industriale. Altro
che “correggere un errore di forma” cari cavalier serventi.
È appena il caso di
ricordare che questa veloce approvazione senza discussione della
delibera 24 del 2011 è avvenuta senza la relazione di Valutazione di
Impatto Ambientale – obbligatoria per legge - giunta sei mesi dopo,
dunque il Consiglio ha approvato “senza sapere” a scatola chiusa.
Così si fanno le cose nella nostra italietta e a voi sta bene così,
ma a noi no.
Terza inesattezza: “la
Regione ha acquisito le aree interessate con accordi bonari raggiunti
con i proprietari”. Andatelo a domandare a loro, ai proprietari,
quanto siano stati bonari questi accordi e sentite quello che vi
rispondono.
Quarta inesattezza: il
finanziamento del progetto è interamente regionale. Né
Grottaferrata, né alcuno degli altri comuni mette un euro e, di
conseguenza, non dovrà risarcire nessuno. Piuttosto occorrerebbe
concentrarsi sulla necessità di “raddrizzare” questo progetto;
per esempio interrare entrambi i depuratori; diversificare il
collettamento delle acque chiare e scure, che l’attuale progetto,
incredibilmente, vorrebbe invece in un’unica condotta (al contrario
di quel che pensa l’articolista del Corriere); dichiarare
definitivamente conclusa l'epoca dello “sviluppo edilizio” per
Grottaferrata e per gli altri comuni. Ogni progetto, se non convince
o ci si rende conto che non è adeguato, si può sempre modificare;
del resto non sarebbe né il primo, né l’ultimo.
Ma, cari i nostri
paladini, l’amministrazione si rifiuta persino di interloquire, di
confrontarsi su ipotesi di questo tipo. Non l'ha voluto fare quando
c'erano tutte le condizioni – prima di portarlo in Consiglio
Comunale – a maggior ragione non intende farlo ora.
Quasi divertente appare
poi l’ammissione dell’incauto editorialista quando afferma
testualmente: “alla luce di qualche irregolarità riscontrabile”.
Ah ve ne siete accorti anche voi allora!
Ci pare che nutriate
timori sul fatto che possiamo entrare nella bagarre della prossima
tornata elettorale. Francamente pensiamo che a Grottaferrata, come
nel resto del Paese, ci sia bisogno di gente nuova, giovane,
appassionata e disinteressata. Faremo del tutto per aiutare questo
processo; poi vedremo. Ma state tranquilli, non solo non la
smetteremo qui, ma ci occuperemo con passione, interesse,
determinazione e professionalità di tutti i problemi della nostra
cittadina, contro questa politica e questa classe di amministratori
di cui voi siete gli strenui cavalier serventi.
Associazione “U
Lengheru Neru”
Periodico “Il
Piccolo Segno” di Grottaferrata
Italia Nostra –
sezione Castelli Romani
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